Riconoscere i tipi di tarlo del legno

Avete notato piccoli mucchi di segatura sul pavimento o sotto un mobile in legno? Sulla superficie di mobili, porte o travi in legno sono apparse serie di piccoli fori? Si scatenano intense dermatiti accompagnate da comparsa di innumerevoli piccole bolle rosse molto fastidiose (se non fortemente dolorose) sul proprio corpo o su quelli delle persone con cui si vive? Sono concreti indizi di una infestazione da tarli del legno in corso, forse già da qualche tempo in quanto i fori che si notano in superficie, detti di sfarfallamento, vengono praticati dal tarlo verso la fine del proprio ciclo di vita per uscire e compiere brevi voli con l’obiettivo di trovare un partner con cui accoppiarsi e depositare uova in altri punti della casa. Altri segnali che devono mettere in allarme per una possibile infestazione sono: rumore simile ad un ticchettio proveniente da manufatti in legno percebile per lo più in primavera, usato come richiamo dai maschi adulti della specie di tarlo detta orologio della morte; distinto rumore di rosicchiamento del legno causato da larve di una specie di tarlo estremamente dannosa e coriacea detta Capricorno. Non esiste purtroppo una soluzione buona per tutti i casi, l’approccio da seguire va cambiato a seconda della famiglia di tarlo da cui si è infestati e dal tipo di manufatto attaccato: una trave non può essere trattata allo stesso modo di un quadro, un mobile o un pavimento in parquet. Per poter analizzare i possibili rimedi e scegliere la metodologia più efficace è bene iniziare cercando di conoscere meglio il tarlo, come aggredisce il legno e quale sia il suo ciclo vitale per comprendere quando e come sia meglio agire.

Le famiglie di tarlo più comuni in Italia

Anobidi

tipologia più comune e diffusa, tendenzialmente piccoli (3-6mm da adulti), di colore marrone/rossastro iniziano il proprio ciclo dopo l’inverno, quando tra Marzo e Giugno in forma adulta, che dura tra 15 e 30 giorni, possono arrivare a depositare da qualche decina fino ad uno o due centinaia di uova per esemplare. Praticamente invisibili ad occhio nudo dopo 2-4 settimane le larve escono dall’uovo ed iniziano a farsi strada all’interno del legno rosicchiandolo, creando cunicoli dal percorso irregolare che si allargano progressivamente con la larva che si sviluppa e cresce. La fase larvale dura 2 o 3 anni ma può arrivare fino a 10 nel caso di esemplari di orologio della morte. A maturazione completa la larva prepara per sé una camera di metamorfosi ed inizia il processo di trasformazione che la porta ad assumere per circa un mese lo stato di pupa durante il quale matura definitivamente fino a raggiungere la fase adulta, all’arrivo della primavera l’adulto scava verso la superficie lasciandovi i caratteristici fori circolari, per poi compiere brevi voli con lo scopo di raggiungere nuovi manufatti in legno per riprodursi e depositare le uova. Prediligono legni teneri e ben stagionati in cui scavano gallerie sottili e poco sotto la superficie del legno, una infestazione di questo tipo di tarlo può provocare ingenti danni strutturali solo se si protrae molto a lungo nel tempo, il riscaldamento interno delle case può contribuire alla riduzione della fase di letargo invernale e quindi ad un acceleramento del ciclo riproduttivo. E’ questa famiglia di tarli che porta con se gli acari che se ne nutrono e che possono causare forti dermatiti e reazioni allergiche nell’uomo.

Cerambicidi (Capricorno)

famiglia estremamente coriacea, quindi difficile da combattere e pericolosa per le notevoli dimensioni che è in grado di raggiungere sia in lunghezza (15-25 mm) che in larghezza, con larve che arrivano a scavare gallerie di un centimetro di diametro lungo l’asse principale del legno raggiungendo anche punti più profondi di quanto non facciano gli Anobidi, inoltre la fase larvale dura comunemente tra 1 a 7 anni ma può allungarsi fino a 16 anni per alcune specie, anni in cui possono continuare a scavare indisturbati nel legno senza mai uscirne non avendo raggiunto la fase adulta. Fortunatamente uno dei segni rivelatori di una infestazione da questa famiglia è il distinto rumore di rosicchiamento del legno che causano, percepibile rimanendo in silenzio dentro la stanza infetta. Trascorso il periodo larvale, come per ogni famiglia di tarlo anche i Capricorno procedono alla fase di transizione in pupa, della durata di due settimane, per poi mutare in adulto e fuoriuscire dal legno in estate (Maggio – Agosto), momento nel quale lasciano sulla superficie grandi fori dalla caratteristica forma ovale. Prediligono legno di latifoglie e conifere sia fresco che ben stagionato, difficilmente attaccano legname antico costituendo quindi pericolo ridotto per opere d’arte o edifici antichi.

Lictidi

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Lyctus linearis di Stanislav Snäll licenza CC BY 3.0

famiglia meno numerosa in Italia, di forma allungata e dimensioni molto più contenute rispetto ai cerambicidi, sono caratterizzati da un ciclo di vita molto più rapido delle altre due famiglie, con una fase larvale che dura tra 6 e 12 mesi, mutazione in pupa, fase adulta con uscita per sfarfallamento caratterizzata da fori sottili e ben tondi di 15 – 20 giorni ciascuna e schiusa delle uova (deposte in numero minore, tra 30 ed 80 uova circa ogni ciclo) in 10 – 14 giorni. In condizioni ambietali particolarmente favorevoli di calore ed umidità non va in letargo in inverno e può subire una netta accelerazione del proprio ciclo di vita. Predilige legno con scarsa lignina e cellulosa non molto stagionati, attacca con favore legni sottili come parquet e battiscopa in cui scava gallerie sottili seguendo la fibra del legno senza mai scendere troppo in profondità, produce polvere estremamente fine. Infestazione di questa famiglia non viene accompagnata da quella di Acari potenzialmente dannosi per l’uomo e sebbene una singola colonia possieda pericolosità inferiore per le strutture rispetto ai Capricorno non vanno comunque sottovalutati per la velocità di riproduzione molto maggiore che ne accresce la pericolosità nel tempo.

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