Trattarementi antitarlo

Ora che abbiamo una conoscenza di base del tarlo, il passo successivo più importante è quello di determinare quante zone della casa siano colpite: come abbiamo visto il tarlo adulto sviluppa delle ali che gli permettono di compiere brevi voli sufficienti per saltare da un manufatto all’altro, i tarli potrebbero entrare in casa tramite la legna utilizzata in stufe e camini, risvegliarsi per il calore interno ed iniziare a diffondersi dai ceppi di legna al pavimento in parquet, alle travi, a tavoli ed armadi. Altro elemento a cui è necessario prestare particolare attenzione per prevenire l’ingresso di tarli in casa è l’acquisto di mobili in legno presso mercatini delle pulci o qualunque forma di mostra-mercato di mobili ed antiquariato oppure tramite trattativa privata con altre persone, soprattutto se gli oggetti sono stati conservati per lungo tempo in fondi, taverne o cantine, ambienti dove l’abbondanza di umidità crea condizioni molto favorevoli allo sviluppo del tarlo. Tutto il materiale così acquistato va trattato con cura in ambiente isolato dove non sia possibile per il tarlo raggiungere altri punti in legno e solo successivamente si potrà portare in casa propria.

Trattamenti fai da te

Trattare un pavimento in parquet

Il parquet per caratteristiche intrinseche è un punto che difficilmente subisce attacco da parte dei tarli:

  • spessore e tipo di legno usato non costituiscono buon habitat per i capricorno
  • i prodotti più utilizzati in commercio attualmente non sono in legno massello composto da solo materiale pregiato, più attraente e nutritivo,ma composizioni multistrato di legni diversi incollate tra loro
  • il parquet è più raramente composto (tranne casi di prodotti molto economici) utilizzando l’alburno della pianta, ovvero la parte più morbida e carica di umidità nella quale i tarli trovano i nutrienti di cui hanno bisogno.

Difficilmente attaccato non significa però impossibile e nella situazione in cui compaiano segatura e fori, la prima cosa da fare è controllare con cura tutto il pavimento ed i mobili in legno nella stessa stanza alla ricerca di segni o solchi in cui i tarli potrebbero aver deposto uova, senza trascurare mobili medio/piccoli che è possibile spostare, nel caso in cui non sia possibile come per armadi di notevoli dimensioni il rischio di infestazione è comunque ridotto dalla scarsità di aria presente sotto al mobile stesso. Complet da stendere accuratamente in modo uniforme su tutta la superficie con rullo o pennello oppure con pompa a precompressione da 5-8 lt in estate o autunno, meglio se in due mani distinte a distanza di 5/8 giorni una dall’altra.

Travi

Le travi in legno sono un punto importante da controllare periodicamente per segni di attacco dei tarli in quanto la stagionatura solitamente avanzata e l’enorme prevalenza dell’Abete come materiale da costruzione ne fanno una meta particolarmente ambita per la famiglia di tarli più pericolosa per i danni strutturali che è in grado di causare: i Capricorno. L’abete non è l’unico materiale usato ma quello di gran lunga più diffuso, seguito a distanza da Larice e Castagno, essenze più costose ma dalle caratteristiche meccaniche superiori oltreché molto più difficilmente attaccabili, il Larice in modo particolare data l’elevata concentrazione di tannini; la fibra malleabile e la bassa concentrazione di sostanze repellenti rendono l’abete una meta particolarmente attraente. Particolare attenzione va posta ai punti di contatto tra travi e pareti dove l’accumulo di umidità dovuto alla diversa conduzione del calore dei due materiali crea condizioni ottimali per l’avvio di una infestazione, soprattutto se le travi sono annegate nel muro e direttamente a contatto con l’esterno. In caso di attacco da parte di Capricorno, il prodotto più pratico ed efficace da utilizzare è senza dubbio l’antitarlo in gel Xilix: la consistenza viscosa lo rende perfetto per applicazioni sospese e superfici verticali in genere in quanto non causa sgocciolamento, si può applicare in una sola mano avendo cura di non stendere il prodotto in film sottile ma lasciarlo depositato sulla superficie del legno in uno spessore di 4-5mm, così da permettere alla trave di assorbire un’alta concentrazione di principio attivo in grado di penetrare fino a 5cm di profondità, colpendo larve e uova. Non emette vapori tossici per l’utilizzatore, si può usare con sicurezza applicato a pennello o a spruzzo con pompa a precompressione, nel secondo caso si consiglia di utilizzare occhiali protettivi trasparenti e mascherina per coprire la bocca in modo da evitare contatto diretto sugli occhi che causerebbe irritazione ed ingestione diretta del prodotto. L’assorbimento sarà completo entro 48 ore, in funzione della capacità assorbente del legno a trattamento concluso potrebbe rimanere sulla superficie una lievissima patina bianca di prodotto asciutto facilmente rimovibile con una passata di panno abrasivo di grana fine, da inumidire con acquaragia o diluente sintetico se la patina dovesse risultare troppo densa per la sola carta. Il gel presenta caratteristiche vantaggiose sotto ogni aspetto escluso il prezzo, piuttosto alto per quanto adeguato alle qualità del prodotto, se l’attacco non fosse opera di Capricorno ma di tarli di famiglia Anobide (fori di uscita piccoli e tondi anziché grandi ed ovali, assenza di rumore di rosicamento) si può ottenere stesso risultato con minor spesa utilizzando antitarlo liquido Complet da applicare a pennello o spruzzo (ferma restando la necessità di protezione di occhi e vie respiratorie nel caso di applicazione a spruzzo): a differenza del gel l’antitarlo liquido può causare gocciolamento, è buona pratica proteggere pavimento e mobili sottostanti con rotoli di cartone e/o comuni teli da imbianchino ed applicare il prodotto ben steso evitando accumuli in 2-3 mani a distanza di 1 ora l’una dall’altra. Alternativamente, sia Xilix che Complet sono applicabili direttamente nei fori di sfarfallamento con una siringa ma è un metodo di applicazione poco pratico per dei travi: il prodotto andrebbe applicato foro per foro per quanto possibile con lo scopo di cercare la maggior diffusione possibile nelle parti interne in quanto i fori del tarlo vengono praticati per uscire dal legno una volta maturo, la presenza di insetti attivi in corrispondenza dei fori sarà probabilmente ridotta rispetto a zone di legno prive di fori che potrebbero più probabilmente avere larve ancora in attività al loro interno che non verrebbero raggiunte dall’iniezione nei fori. L’applicazione per siringa può integrare il processo di applicazione a pennello su tutta la superficie, ma non può sostituirla, i trattamenti consigliati se si è alla ricerca di praticità e massima efficacia in caso di travi rimangono pennello o spruzzo.

Tavoli / Mobili

Per trattare un mobile è importante prima di tutto identificare come è stato trattato/verniciato: se a smalto e quindi con superficie esterna coperta da pellicola di vernice è quasi impossibile che il mobile sia infetto, è comunque bene controllare cassetti e superfici interne non verniciate perché potrebbero venire colpite; in caso di mobile trattato con mordente, olio, impregnante o qualunque altro prodotto che non produca film idrorepellente sulla superficie esterna si può procedere direttamente ad applicazione con pennello di Xilix Gel o antitarlo liquido Complet su tutte le parti del mobile comprese pareti interne ed eventuali cassetti, avendo cura di applicare il Gel in una sola mano di qualche millimetro di spessore (4-5) senza stendere ed assottigliare il prodotto, il Complet liquido invece va ben steso ed applicato in 2-3 mani a distanza di 50-60 minuti ciascuna. Contrariamente a credenze diffuse che si possono sentire o leggere spesso è inutile chiudere i mobili in un sacco se si sceglie questa tipologia di trattamento in quanto questi prodotti non producono gas tossico, il principio attivo agisce direttamente all’interno del legno nel quale viene assorbito. Nel caso in cui il mobile sia trattato con prodotti che isolano la superficie quali finiture a cera, flatting, gommalacca, vernice poliuretanica, applicare gel o liquido direttamente sulla superficie avrà efficacia ridotta in quanto le finiture superficiali saranno un ostacolo per assorbimento e penetrazione in profondità dei prodotti antitarlo, inoltre lo Xilix aggredisce e rovina la gommalacca. Per poter applicare gli insetticidi antitarlo a pennello la superficie del legno andrà quindi debolmente carteggiata con carta vetrata al fine di rimuovere la pellicola superficiale e riaprire i pori del legno così da consentire l’assorbimento di prodotto, per poi ripristinare finitura/colore precedenti con appositi prodotti a trattamento ultimato. Superfluo scrivere che si tratta di un processo decisamente lungo e laborioso, se non si può o non si vuole procedere in tal senso per limitazioni di tempo o timore di causare danni si può procedere con applicazione per siringa attraverso i fori di sfarfallamento che andrà eseguita con cura, cercando di iniettare a fondo il prodotto in quanti più fori possibili alla ricerca della diffusione più capillare e comprensiva di tutto il volume del mobile. Alternativamente si può procedere con l’utilizzo di insetticidi fumiganti quali Dobol, per ottenere l’efficacia massima è necessario svuotare tutto il mobile, spostarlo in ambiente separato (fondo, garage, cantina) e disporlo all’interno di un telo di polietilene o nylon con sportelli aperti e cassetti estratti, posizionare il fumigante al centro, avviare la fumigazione e chiudere il mobile o i mobili in modo da formare un sacco in cui l’aria non possa entrare e l’insetticida uscire. Dopo 5-7 giorni si può riaprire il sacco e lasciar prendere aria ai mobili per qualche ora prima di riposizionarli in casa.

Ambienti interni infestati in più punti

Se si trovano segni di infestazione in più punti di una stanza (mobili, travi, porte, pavimento), il trattamento più rapido in grado di agire su tutta la stanza si ha usando il fumigante insetticida Dobol. Questo trattamento presenta un inconveniente principale: richiede di sigillare porte e finestre della stanza con del nastro di carta e di chiudere serrande o persiane in modo da far entrare meno luce possibile in quanto i raggi solari sono in grado di decomporre in pochi giorni il principio attivo del fumigante, la cinetofrina. A sigillatura completa, dopo aver rimosso eventuali piante e scelto il fumigante in formato adeguato al trattamento della stanza, piazzare il barattolo di fumigante al centro della stanza, attivarlo ed uscire dalla camera avendo cura di sigillare con del nastro la porta dalla quale si è usciti. Non aprire la porta della camera per un minimo di 5 ore, più a lungo si lascerà agire il prodotto maggiore sarà l’efficacia, 3-4 giorni sono una soglia adeguata in grado di garantire risultato importante. Riaprire le finestre per far prendere aria al locale prima di tornare a soggiornarvi. Il principio attivo del fumigante ha effetto sulle larve ma non sulle uova, se ci si trova nei mesi di schiusa che vanno da Aprile fino a Giugno, è consigliabile ripetere l’operazione a distanza di 7-10 giorni per essere sicuri di colpire una possibile schiusa avvenuta dopo la prima fumigazione.

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